Il Riflesso Della Luna

venerdì 28 agosto 2009

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Sapendo che gli spiriti sono attratti dalla forma in movimento, specie se è armonica, allungai il passo. Mi concentrai sul gioco d’ombre che si confondeva con i colori ed il mio passo divenne progressivamente più veloce e ritmico; il mio “compagno” sembrò divertirsi, senza però, perdere terreno. La corsa si stabilizzò, quindi, su una cadenza “rituale”. Mi preparai a spiccare il volo che avrebbe rivelato i limiti della mia ombra. Mi diressi, dunque, verso un punto in lontananza, attraverso il quale, filtrava un po’ di sole. Senza mai inciampare, individuai il masso che mi avrebbe permesso di spiccare il poderoso salto. Notai che, al mio fianco, lo spirito zigzagava in simbiosi.

sabato 22 agosto 2009

19

Arrivò il momento e mi preparai perfezionando al massimo l’andatura. Saltando poderosamente, guardai al mio fianco; ciò che mi aveva accompagnato fino ad allora, sparì.Da quel momento, non mi fu più accanto. Io, però, non fui più lo stesso. Nel residence in paese, dove alacremente lavoravo ai miei appunti, l’estate trascorse senza nulla di rilevante. Con l’arrivo dell’autunno, qualcosa lasciò presagire che si stavano preparando delle novità. Decisi, perciò, di rimanere in vacanza forzata. Arrivò l’inverno,la neve cadeva abbondante ed io decisi, per l’occasione, di tornare nel bosco di “Sha”. Il bianco manto sembrava esersi impallidito per la verità che stava per offrirsi a me. Entrai nel bosco con molta attenzione, pronto a cogliere ogni particolare che potesse aiutare la mia scarsa comprensione dei fatti. Dopo circa un ora di cammino ritrovai le mie impronte; avevo percorso un cerchio intorno a qualcosa che, forse, voleva mettermi alla prova. Era ancora presto quel mattino quando, in lontananza, una sagoma scura attirò la mia attenzione.

giovedì 13 agosto 2009

20

Avvicinandomi, vidi trattarsi di un uomo, forse un boscaiolo, che dava l’impressione di riposarsi dopo aver lavorato a lungo. Teneva in mano un fazzoletto con il quale si asciugava spesso il sudore della fronte. Mi sembrò un po’ strano che si fosse già stancato a quell’ora. «La giornata deve ancora iniziare»,pensai. Riuscii ad avvicinarmi a pochi passi da lui senza che se ne accorgesse. ed osservandolo meglio, notai che guardava fissamente un punto davanti a se. Attesi alcuni minuti, come se mi aspettassi qualcosa di interessante; iniziò, infatti, a pronunciare una sorta di incantesimo. Il modo in cui ripeteva quelle parole, mi rapì completamente. Le ricordo ancora: “Spada che fendi l’aria, non curarti di ciò che hai tagliato, non curarti di ciò che taglierai e libertà eterna avrai”.

domenica 9 agosto 2009

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Dopo aver riflettuto a lungo sul senso di quelle parole, mi diressi, con passo felpato, verso il masso che trovai facilmente. Avevo saltato in simbiosi con quella presenza tempo prima senza conoscerne il motivo ed ora mi sentivo “guidato” verso quel posto. Arrivai e mi appoggiai ad esso, notevolmente preoccupato. Osservando intorno, notai con immensa sorpresa che le orme lasciate alle mie spalle erano quelle di un felino, anziché dei miei fedeli scarponcini invernali. «Ma …come è possibile?», esclamai ad alta voce. Iniziai, agitato, a respirare affannosamente. «Calma, calma…calma!», mi dissi. Il desiderio di sapere voleva giustizia e, dopo un’attesa che sembrò interminabile, si saziò. Una voce, in me, così parlò: “Aria soave, pura e possente, sfiora le cime del più sapiente all’orizzonte, emergi innocente.

martedì 4 agosto 2009

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Ora riposa in chi più t’amato e affianca i ricordi di chi, sconsolato, vaga nel buio, in balia del fato”. Fui stupefatto da quelle parole e, come in preda allo smarrimento, uscii alla luce del sole, fuori dal bosco. Mi distesi, ed iniziai a riflettere sulla rapidità necessaria ad afferrare la fugacità della nostra vita.Sentii che, il destino, concede a tutti un lasciapassare per comprendere l’inesplicabile e, a volte, ci pone nella condizione di dimenticare il superfluo. Il quindici Gennaio del 1983, feci ritorno in Italia. Per togliermi dalla testa tutto quel peso, pensai ad un viaggio su rotaie; il treno, oltre ad offrire la vista di ampi panorami, riesce a rilassarmi notevolmente. In passato lo avevo usato anche senza una meta, per semplice gusto.

meteo Città di Fermo